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lunedì 30 marzo 2015

Sul verde , qualche consiglio-

Il verde è un altro "colore-concetto" tra i più duri da smantellare. Poiché la scatola dei pigmenti ce ne fornisce un paio, uno caldo e uno freddo, il principiante tende a usarli puri, spesso con esiti lontanissimi dalla delicata sfumatura che ha in animo di ricreare.
Le ombre dei verdi sono un altro capitolo; generalmente fredde, se l'illuminazione è dal nostro lato, diventano calde se il  sole li attraversa , che sia una foglia, o un albero, o la macchia mediterranea come in questo caso.
E' importante scegliere colori trasparenti per le aree illuminate, per sfruttare il bianco della carta. Si distinguono anche quando il godet (la pasticca di acquerello) è asciutto, perché appaiono lucidi e quasi neri (assorbono le radiazioni luminose); quelli opachi, invece, appaiono del colore che poi vediamo quando lo stendiamo sulla carta. I gialli , che sono tinte luminose, sono però per lo più opachi.
Le sfumature fredde e scure si ottengono con aggiunte di indaco o grigio ma anche viola; quelle calde e scure possono partire da un viridian ma con l'aggiunta di rosso cadmio, o- con molta cautela- terra di Siena e altri pigmenti caldi. Anche nero e giallo danno dei bellissimi verdi oliva cupi.

Per esercitarsi con i verdi potete seguire i passaggi indicati in questo link e, come vedete nella seconda foto, sono esercizi estremamente utili!

Acquerello di Concetta Flore, macchia mediterranea in controluce.
La macchia in controluce, ma con il sole alto, brillava per via delle foglioline cerose della maggior parte delle specie; i verdi erano un po' tutti scaldati dal sole, ma ce n'erano di più tenui e di più brillanti.
Ho l'abitudine di forzare un po' le varie sfumature, per differenziarle maggiormente sulla carta. Credo che questo restituisca, con il mezzo sintetico di cui disponiamo, la stessa varietà che vediamo più analiticamente in natura.
Il margine bianco che ho lasciato intorno ad alcuni arbusti  è quindi una sintesi, un'interpretazione che ridona lo sfavillìo delle foglie al sole.
applicazione pratica della lezione sui verdi.

venerdì 20 marzo 2015

Bianco o non bianco, questo è il dilemma. White or not white, this is the question.

dimostrazione ad acquerello da foto, per il corso

Il rapporto tra la luce e un soggetto bianco, come la garzetta, è di straordinaria varietà a seconda che la luce accarezzi, colpisca o attraversi le penne del piccolo candido airone.La luce è la vera artefice di ogni sfumatura e colore, e con la sua negazione- l'ombra- gioca vittoriosa su tutte le superfici visibili, creando gamme sempre variabili.
A maggior ragione, per alcuni è difficile riuscire a vedere "tutti i colori del bianco" per la predominanza del pensiero simbolico (emisfero sinistro) che "ordina" agli occhi di vedere bianco laddove, in realtà, c'è molto giallo, o grigio bluastro, o altre sfumature. Questo fenomeno è stato chiamato da Betty Edwards "costanza di colore"( L'arte del colore, Longanesi). Miscelare terre o violetti per un soggetto bianco incontra molte resistenze  tra i miei allievi, quasi timorosi di trasgredire ...
Questa semplificazione del concetto di colore è quello che fa impazzire i principianti nella ricerca dei verdi, altro colore "bloccato" dalla mente in una parola monolitica che, in realtà, contiene migliaia dii sfumature.
Domani faremo lezione sui verdi al CEA Litorale romano, spero di postare dei bei risultati.

Foto di L. Andena 
foto  ibc.lynxeds

The relation between light and a white subject, as this egret, is of an extraordinary variety depending if the light caresses, hits or goes through the feathers of the small heron. 
Light is the true maker of any hue and color, and, together with its opposite- shade- plays and wins over all visible surfaces, creating ever-changing hues.
Nevertheless, some have difficulty in seeing "all the colors of white" because of the dominating symbolic area of our brain- the left side-that "orders" the eyes to see white when, really, there is a lot of yellow, or grey-blue, or other shades.This phenomenon has been described by Betty Edwards in The art of colour .My students are wary of mixing earths or greys onto a "white" subject; they seem afraid of committing an offence. 
This mental block towards the concept of  color  makes life very difficult for  the beginner  who is, typically, trying to reach an appropriate green; another color embedded as a monolyth in the mind, while in itself it contains thousands of hues. 

giovedì 5 marzo 2015

Ritorno a casa- Back home

E' tornato a casa, dopo un anno, il lavoro selezionato dalla commissione  del New York State Museum di Albany. E' stato esposto nella XIII edizione di Focus on Nature, una mostra che accoglie anche lavori di "cultural history" , sezione però scarsamente rappresentata. E infatti il mio era l'unico!
E' la ricostruzione dell'ambiente di Torre Guaceto (Puglia) e dei manufatti, nell'Età del Bronzo. Uno di quattro pannelli esposti nel Centro Visite della Riserva Naturale.
Il Museo è talmente enorme che un mio amico di Albany ha camminato a lungo prima di trovare lo spazio espositivo.
Le vicissitudini dello sdoganamento mi sono costate una quindicina tra mail e telefonate, perché avevano sbagliato la compilazione dei moduli; il costo della spedizione poi, non ne parliamo.
Certo, il mio ego ha avuto un sussulto prima per aver passato la selezione, poi vedendo il mio nome in ordine alfabetico precedere quello di  James Gurney, ma, a conti fatti....ne valeva la pena?