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mercoledì 15 settembre 2010

Ritorno da Matera

Molto diversa da come me l'aspettavo, Matera è al contempo fascinosa e inquietante. Bella, bellissima la pietra locale, calcarea e tenera, bionda o azzurra a seconda dell'età, di cui o in cui sono fatte le abitazioni. Molto belli il centro storico, le chiese decorate nel '700 con un barocco senza sfarzo, gli ornati esterni crivellati dall'acqua piovana, le conchiglie "capesante" che emergono, fossili vecchi di un milione di anni, dai muri e nelle passeggiate.
Inquietante la presenza di tante grotte, di più di 150 chiese rupestri e tantissime altre edificate, segno per me di un popolo che ha potuto contare solo sulla preghiera per tirare avanti e sperare, ma soprattutto il Sasso Caveoso. Enrare nelle case-grotte è fare un tuffo nella miseria ingegnosa e nera, che ha saputo convivere con il buio, il tanfo, l'umidità e la mancanza di igiene, dove generazioni hanno vissuto e si sono moltiplicate- insieme ai loro animali- in uno spazio dove non terresti neanche un motorino per paura che si arrugginisca.


Matera e San Pietro Caveoso viste dal Parco delle Chiese rupestri
Per disegnare il labirinto di case bisogna o avere ore di tempo- e non ce l'avevo - o operare delle scelte, escludere qualcosa. Ecco perchè tanto bianco sulla pagina: ho socchiuso gli occhi e evidenziato solo quelle parti i cui colori spiccavano sul grigiore delle case crollate e annerite. Fra qualche anno anche il Caveoso sarà tutto ristrutturato e affittato ai turisti; trasformandosi da un ambiente che fu la vergogna dell'Italia del dopoguerra, a una chicca pittoresca per palati fini .

Piccole Dolomiti Lucane

A differenza dell'arido altipiano e delle brulle colline che circondano Matera, le Piccole Dolomiti Lucane, alte intorno ai 1000 metri, presentano un ambiente ricco di prati e boschi, sopra cui svettano le cime inclinate di questa catena montuosa molto speciale. Anche qui la determinazione lucana di abitare in zone impervie ha fatto si che la deliziosa Castelmezzano sorga aggrappata sul ripido versante di questa roccia, come un arrampicatore. Di fronte c'è Pietra Pertosa, che non abbiamo potuto visitare. Tra i due centri, volano gli "angeli", che attaccati a un cavo lungo più di un km. si lanciano sopra uno strapiombo di 600 metri. Il tutto è ottimamente organizzato e costa solo 30 E, incluso ritorno e navette, ma non sono particolarmente attratta da esperienze estreme.

Forse il ricordo esteticamente più intenso è stato nel Museo di Palazzo Lanfranchi, le sculture di un Angelo Annunziante e di Maria, di uno scultore locale del '400, Arelio Persio: una maestria di equilibrio  e una delicatezza estreme, unite a una rotondità di forme e linee, e a dei visi molto particolari. L'immagine si può vedere linkandosi al sito http://www.basae.beniculturali.it/opencms/multimedia/BASAE/images/upload/large/2/1237205497405_3_aurelio_persio.jpg, però è curioso che nella foto le due figure non si guardino, mentre nell'allestimento, giustamente, si.

Per i birwatchers la Lucania è un must: a parte i famosi grillai, comuni come i merli da queste parti, nibbi reali,tanti topini, alcuni balestrucci, rondini e rondoni, tutti probabilmente intenti a preparare la migrazione verso l'Africa. Tanti altri i passeriformi che non ho potuto identificare.