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Visualizzazione post con etichetta disegno naturalistico. Mostra tutti i post
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venerdì 28 giugno 2019

la mostra Aipan a Venaria Reale fino al 30 giugno

https://aipan-aipan.blogspot.com/2019/06/la-mostra-aipan-per-voi.html

E' con grande piacere che condivido le immagini scattate alla mostra di Venaria Reale; un livello molto alto di qualità grafica, artistica e scientifica, che conferma come l'Aipan sappia rappresentare a testa alta l'arte naturalistica italiana, portando avanti l'eredità tramandata dal genio di Leonardo e dalla sua instancabile attrazione per i fenomeni naturali.
Vi invito a seguire il link per vedere le immagini, e se siete in Piemonte non perdete l'occasione di andare a vedere la mostra con i vostri occhi- ma fate presto! Termina domenica nel primo pomeriggio.

La locandina

il pieghevole della mostra

martedì 21 maggio 2019

Preparandomi per la mostra Aipan

Il disegno, come forma di conoscenza, è il tema ispiratore della prossima mostra Aipan "Disegnare la natura con gli occhi di Leonardo" a Venaria reale (To), a partire dal 21 giugno.
Ho ripensato a questo disegno ormai antico, realizzato in Abruzzo una sera, quando ho esplorato, da tutti i punti di vista, un palco di cervo trovato da un guardiaparco.
I maschi di cervo perdono le corna ogni anno e le rigenerano, più grandi e articolate, l'anno successivo.
La forma fluida , in contrasto con la consistenza durissima e la superficie ruvida e rugosa, e la torsione che fa assumere aspetti completamente differenti a seconda del piano di rotazione, sono stati spunti per la matita curiosa.


martedì 12 giugno 2018

una visita alle Vasche di Maccarese

Qualche tempo fa, con l'amica Elisabetta Mitrovic e suoi allievi,sono andata a disegnare alle Vasche di Maccarese, un'area protetta gestita dal WWF dove di trovano specie acquatiche interessanti.
Una bellissima e calda giornata di sole ci ha regalato riflessi specchiati di alzavole, germani, pittime, mestoloni, e della pineta mista sullo sfondo degli specchi d'acqua. Più lontano, qualche giovane di fenicottero.
Dagli studi degli animali in movimento e appisolati, ho ricavato (su carta poco adatta( un acquerello più completo.
Certamente non un gran capolavoro, ma un appunto per ricordare, e proseguire verso magari qualcosa di più compiuto.

primo stadio

secondo stadio


terzo stadio

completato

mercoledì 11 ottobre 2017

Riprende il Corso alla Casa del Parco di Romanatura

Per chi è di Roma, e desidera coniugare la conoscenza della natura urbana e delle tecniche del disegno e dell'acquerello, in un angolo di campagna nel cuore di Monteverde, può rivolgersi ai contatti della locandina e avrà tutte le informazioni necessarie.
Affrettatevi, il corso comincia giovedì 19 ottobre! Ma ci si può aggregare anche successivamente.

domenica 8 ottobre 2017

Con Ars et Natura in Finlandia: quinto giorno

 La mèta di oggi, 11 settembre 2017, che alcuni di noi già conoscono bene, è il Päähkänäkallio, punto fantastico e famoso da cui si gode una vista sulle anse del fiume Kitka.
Ci sono stata dieci anni fa , in estate, e ricordo il caldo, il muschio secco che crepitava sotto i piedi. Credo che al sole facesse più di 30 gradi.
Non oggi!
Dopo la partenza di Alessandro, Renato, Marco e Alessandra siamo rimasti in sette. Partiamo, zaino in spalla, dopo aver parcheggiato il pulmino, guidati da Kari. Il terreno è mosso, tra discese e salite; incantevoli i colori del sottobosco.
stagno nel bosco





La strada non è molta, e i sentieri ben tenuti, ma il breve tratto in salita per giungere al belvedere è irregolare e umido; scivolo, cado, ma per fortuna non è niente.
Siamo ricompensati dalla veduta bellissima che si apre sotto di noi.
Inutile dire che il vento  che si incanala nella gola e ci colpisce in faccia è freddo, ma almeno non piove; scegliamo le nostre postazioni, e ci accingiamo a dipingere.
Io e Federico Gemma
Qualche goccia di tea-tree oil sul viso, e anche il disturbo delle zanzare è evitato. Scelgo di nuovo di lavorare con i colori coprenti su carta colorata; un foglio giallino renderà benissimo il calore delle foglie ormai autunnali, ogni giorno più gialle dove predominano le betulle.
La luce fredda, quasi livida, smorza l'effetto, ma crea un gradevole equilibrio tonale.



il fiume Kitka
Un'ora e mezza in quelle condizioni, e il disegnatore comincia a cedere...Kari ci invita a scendere  giù al fiume, lungo il Kaarhunkierros (il sentiero dell'orso, un cammino molto lungo) per il pranzo accanto al fuoco, con salsicce rosolate tra le pietre davanti al rifugio, e caffè caldo. Mi astengo dalle prime ( cerco di non mangiare carne) ma non dal secondo!
Il giovane Luca Baldi, Kari Kantola, Anne Shingleton e Federico Gemma

tipico rifugio, dove trovi legna tagliata, attrezzi e riparo.
L'ansa vista da sotto

Risalendo, Federico vede un ermellino in livrea estiva, che ci osserva da sotto la scaletta di legno che riporta in quota. E' l'unico animale che vediamo in tutta la mattina, tranne i corvi, rari ma sempre presenti.

La giornata prosegue con la visita alla galleria di due artisti locali.
 Una coppia molto affiatata: lui scolpisce il legno, lei dipinge. 
Sono arrivati all'espressione artistica dopo la pensione. 
Il momento più simpatico è quando lui ci mette in mano degli strumenti molto semplici, che evocano i suoni della foresta: formiamo una piccola banda dal sound originale!
Tornati a casa abbastanza stanchi, ci cambiamo e andiamo, con i colleghi finlandesi, in un magnifico ristorante centenario, fatto di enormi tronchi incastrati, per la cena , offerta dal Sindaco di Kuusamo per ringraziarci del libro e del progetto. 
Fabrizio Carbone, un po' meno claudicante dei primi giorni, è l'ospite d'onore e mostra il suo taccuino a fisarmonica, straripante di colori, intuizioni e freschissime immagini di natura.

Il cibo, come sempre, è ottimo, con grandi porzioni di pesce di lago arrostito, e in nostro onore, viene offerto vino italiano.

mercoledì 27 settembre 2017

Con Ars et Natura in Finlandia: terzo giorno

Domenica 10 settembre è un giorno molto atteso.
Il pomeriggio, infatti, molti di noi si sono prenotati per andare al capanno degli orsi, gestito da Pekka.
In mattinata, mentre Alessandro e Kari vanno a visitare un sito molto bello, in Russia, dove nidifica il falco pescatore, e un altro gruppetto esce con il cannocchiale e osserva un bel gruppo di smerghi minori su un lago, io decido, con altri, di andare alla Kuusamo Hall a vedere le proiezioni di Hannu Hautala sul picchio nero, magnifico uccello che lui conosce e documenta da anni. Da noi si trova nelle regioni alpine.



Slides emozionanti, mentre il grande fotografo finnico parla nella sua lingua, ma poco, com'è suo stile: parlano le immagini. 
Non solo quelle eccezionali  del picchio, ma dei dettagli, nel contesto del suo habitat. Partecipo con vero piacere.
L'errore è stato quello di restare per il secondo intervento, di un altro oratore: un fiume di parole a noi oscure, poche slides di motoslitte affondate nella neve, e le immagini di natura tirate via...!
Il pranzo, a buffet servito nella mensa del college, come sempre tra le 11 e le 11,30, ci rifocilla; andiamo ad irrobustire il nostro abbigliamento già pesante, perché il capanno degli orsi non è riscaldato, fa freddo e tira vento. E, naturalmente, pioviggina...
Ore 14,00: si va a orsi!
Pekka, gioviale e alto, di mezza età, ci fa strada nei 45 km da Kuusamo verso il capanno che ha costruito con un accordo, su terreno di un privato.
Abbiamo tutto il materiale da disegno, calzamaglie e cappelli di lana, quando attraversiamo i 300 metri di bosco tra il parcheggio e il riparo; bosco che pullula di orsi, e ne vediamo impronte fresche nel fango. Freschissime. Ma noi non abbiamo paura!
Arrivati al capanno-che è doppio, con vari affacci- ci rendiamo conto che:
se teniamo i vetri chiusi, saranno rigati di pioggia e non vedremo nulla;
se li apriamo , vento freddo e pioggia entreranno e ci bagneranno i fogli.
Dobbiamo scegliere la seconda opzione.
Il paesaggio che si mostra ai nostri occhi è una landa aperta, con un albero secco in mezzo; a sinistra c'è la foresta, e molto lontano altre file di alberi. Gabbiani e corvi imperiali in attesa a terra, e, su un albero, l'aquila di mare dalla coda bianca, con un giovane.
Tutto è bagnato, fangoso, e la luce fioca: il capanno è al buio.
Pekka ci rassicura che gli orsi arriveranno;
suo figlio ha sparso scarti di salmone un po' dappertutto, appendendone anche agli alberi.
Ci appostiamo: più fortunati quelli che hanno scelto le finestre verso il bosco. Poco dopo Pekka esclama: bear!
All'inizio, tra i tronchi scuri e distanti, non vedo nulla.
Ma poi una massa enorme, rotondeggiante, colore del fango, si muove e si affaccia sulla radura. 
E poi, un'altra, e un'altra...

Ma appena la poca luce sfiora quelle montagne di pelliccia, un morbido riflesso dorato si disegna sulla groppa, la testa e le scapole.

Ho con me solo la compattina e il cellulare.
 Non riesco a gestire il binocolo, una fotocamera più evoluta e i pastelli oltre che il guanto! 
Non ho tre mani, e neanche due: ne ho una, da sempre, e qualche limite me lo impone.
Quindi scelgo l'emozione del disegno. 
Avevo già fatto degli schizzi di Yoga, un'orsa marsicana "difficile" che vive in un recinto al Parco d'Abruzzo, ma molti anni prima e molto da vicino.
Qui si trattava, vedendo poco e male, di affrontare dei giganti lontani, in movimento e interazione. Dopo i primi tre, altri erano entrati in scena, anche una femmina col piccolo, prudentemente lontana dai maschi. Totale: 11.

Voglio solo disegnarli, entrare in quello stato di grazia che è il rapporto tra occhio, mano e soggetto, qualcosa di profondo, inspiegabile e creativo, che mi emoziona e da' il benessere unico della concentrazione totale.

Dai primi  goffi schizzi a matita, capisco che l'umidità fa rifiutare alla carta perfino una mina morbida come la 2B: traccia segni evanescenti.

Passo quindi ai pastelli secchi, miei fidi compagni di viaggio,la cui morbidezza ben rende il soffice mando dei plantigradi grassi e pacifici.

Le loro masse sono eleganti, le linee fluide: un piacere. Ma la luce cala sempre di più...
Voglio passare al colore. L'albero mi invita al confronto, verticale con orizzontale, una grandezza vegetale che ridimensiona la massa dell'orso.
Ma mi rendo conto, con molta stizza, che ho dimenticato di prendere la lampada frontale, che avevo appositamente portato da Roma! 
Come fare a scegliere il colore giusto, se non lo vedo?
Comincio comunque, accanto ad Anne; poi il proprietario del terreno, molto contento di vedere qualcuno che disegna, mi fa luce col suo cellulare. Risolto! Procedo spedita, ma intirizzita. Ecco il risultato.

Dopo un po' gli orsi spariscono, e anche se Pekka dice che torneranno e si avvicineranno, io ho lasciato il marito al college con la febbre e vorrei non ammalarmi pure io! Quindi io e Anne approfittiamo di un passaggio di Kari, che deve portare Renato all'aeroporto, e rientriamo. 
Diluvia a Kuusamo, e dobbiamo fare la spesa e la cena per tutti. Quindi, nel nostro migliore abbigliamento da cerimonia, con la mantella di plastica e gli scarponi, andiamo al market... Vi risparmio la foto perché Anne potrebbe denunciarmi!!!😃😃😃
Chi è rimasto al capanno ha potuto effettivamente godere la vista degli orsi vicini, anche con i piccoli. 
Foto di Federico Gemma (part.)

E al ritorno hanno trovato un'ottima cena calda !

martedì 17 giugno 2014

Disegnare e dipingere al Parco fluviale del Po e dell'Orba

Sono stata invitata a partecipare al progetto "Artisti x la Natura" al Parco Fluviale del Po e dell'Orba , in Piemonte,con i colleghi e amici Lorenzo Dotti- ispiratore del progetto-, Federico Gemma, Alessandro Troisi, Elisabetta Mitrovic, Andrea Ambrogio e Marina Cremonini. Nostro compito era di disegnare e dipingere i vari aspetti naturalistici del Parco, dalle risaie del Vercellese , dai verdi brillanti punteggiati di ardeidi (aironi rossi,bianchi maggiori,guardabuoi, sgarze ciuffetto, nitticore, garzette)al Po con le colonie di sterne, alle colline del Monferrato, ricche di storia e vigneti. Conoscere e ammirare il Parco è stato tutt'uno, come provano i numerosi studi prodotti in tre giorni, nonostante le condizioni climatiche non ottimali.













giovedì 16 gennaio 2014

Una mattina al CHM LIPU di Ostia




Ieri ho passato una mattinata piacevolissima nei capanni del CHM LIPU di Ostia in compagnia di Marco Preziosi.
Per la prima volta ho schizzato la moretta tabaccata. Bellissima. Altri più comuni incontri ravvicinati mi hanno consentito piccoli studi a matita su moleskine, che ho colorato stasera, con la memoria ancora fresca.

martedì 14 gennaio 2014

Insegnare-Tutoring

Normalmente non scrivo molto, e lascio parlare le immagini.
Ma da un po' di tempo a questa parte, forse perché dedico più ore all'insegnamento del disegno che alla creazione di nuovi lavori, ho un po' trascurato il mio blog.
Vorrei quindi scrivere un po', visto che in fondo questo è un diario pubblico, sull'insegnamento e quello che mi da'.
Sono grata alla crisi del settore in cui lavoro, l'illustrazione naturalistica, per avermi spinta a trovare una nuova prospettiva professionale. Mentirei se dicessi che il ritorno economico non mi interessa:  è stato la spinta iniziale che mi ha fatto uscire dal comodo guscio dello studio, e andare a cercare sedi e dimensioni appropriate per tenere dei corsi.
Ho iniziato meno di un anno fa, presso il Centro Habitat Mediterraneo Lipu di Ostia, sul mare di Roma. Mi sono rivolta poi a diverse realtà, un circolo privato a Roma, Ecotecaterra, e poi l'Oasi WWF di Orbetello, il Campeggio di Capalbio, per dei seminari estivi sul mare.
Un nucleo di allievi fedelissimi mi segue in queste amene esperienze e poi...se ne aggiungono altri, la voce corre, e da novembre ho due corsi strutturati con un taglio naturalistico-scientifico, che contano quasi una ventina di allievi.
Ricevo altre richieste: sono sorpresa, ma felice, perché significa che la mia passione congiunta per la pittura e la natura è condivisa da tanti.



Quanto all'energia positiva che ricevo in cambio del mio impegno, è veramente straordinaria. Cerco di seguire ogni allievo e comprendere i suoi punti forti e le incertezze da affrontare. I risultati mi lasciano sempre di stucco, specialmente con i principianti assoluti. E poi ho ripreso a studiare, ad approfondire, per cercare di rispondere alle tante domande che forse non mi sono mai posta.
Il nervosismo delle prime lezioni, dovuto all'insicurezza, ha lasciato il posto a un'inesauribile voglia di donare o affinare il prezioso strumento dell'espressione grafica, a chi mi ha dato fiducia.
Con questo post desidero dire grazie a tutti i miei allievi, per avermi insegnato ad insegnare. : )