condivisione

Le immagini qui contenute sono frutto del mio lavoro. Se volete condividerle o per uso privato, usatele liberamente; per la pubblicazione, invece, scrivetemi. Grazie della correttezza!

Sharing one's own creations on the web assumes fair play on the other side. If you wish to use the images for private use, feel free to do so; for publication, please contact the author! Thank you!
Visualizzazione post con etichetta tecnica mista. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta tecnica mista. Mostra tutti i post

martedì 30 giugno 2015

Imballando quadri-Packing pictures

Presto saliranno sull'aereo con me e il gruppo Ars et Natura. Sono le opere destinate alla mostra a Victoria, Mahé , Seychelles. La mostra resterà aperta tutto agosto.
Il progetto finalmente prende le ali...http://arsetnaturaseychelles.blogspot.it/





mercoledì 28 gennaio 2015

ESORDI, 1981-ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI ROMA

Un po' di emozione nel rivedere, dopo tanti anni, tirati fuori da una vecchia cartellina, i lavori eseguiti al primo anno di Accademia per un mio progetto poetico. Avevo scritto un poemetto breve, sulla Luna che cerca la madre; la cerca sulla Terra,  sotto terra, in mare, in città, ma alla fine assiste al sorgere del Sole, e capisce che è suo padre. Non ho più il testo, e le immagini ora mi paiono così ingenue...all'epoca le vedevo come dei capolavori. Mi ispiravano Klee, Chagall e Hunterwasser, e la tecnica era una base a tempera e poi pastelli di vario tipo.
Ma quello di cui ho nostalgia è la creatività vulcanica che ha accompagnato i miei primi 25 anni e che, credo, sta ancora lì, sotto traccia, pronta a ripresentarsi in altre forme.

sabato 3 gennaio 2015

Arcaica- Seychelles

Il mio ultimo lavoro dedicato alla natura delle Seychelles inaugura il 2015, anche se realizzato negli ultimi giorni dell'anno scorso.
Vi voglio raccontare come è nato.

La testuggine gigante di Aldabra è stata reintrodotta in varie isole dell'arcipelago, per favorirne la conservazione;  si possono incontrare, libere, nell'isolotto di Moyenne.
Così, tra le molte , mi sono accovacciata  a disegnare questa bellezza semi-addormentata.
Per mia fortuna, la bella addormentata resta ferma e ho modo di schizzarla sul taccuino. Non così fortunata la mia collega Maria Elena Ferrari, il cui modello decide di scagliarsi sul suo zainetto con inarrestabile energia! Capiterà anche a me con il mitico "George" di Cousin...un carro armato centenario.

Ecco lo schizzo sul Moleskine aperto; mi piaceva l'impaginazione, il fatto che la mole del carapace non fosse interamente nella pagina ; questo concentrava l'attenzione sulla dolce espressione del muso tra le grandi zampe, sulla curva delicata  del collo e la piccola testa, minuscola se confrontata alla mole della "cupola" sovrastante.
Per un anno è rimasta ferma nel taccuino mentre eseguivo gli altri dipinti, e in realtà il mio progetto era un altro: il ragno delle palme sopra il Mercato di Victoria. Il progetto però è molto complesso e la mostra si avvicinava, quindi mi sono decisa a interpretare la testuggine. Non in modo descrittivo però: con la leggerezza grafica dello schizzo, ma su tavola. Il legno  sta per la solidità dell'animale, ci starebbe anche...una bella lastra di lavagna.

Comunque sia, sono andata a cercarle la tavola nel materiale che io e Fabio mettiamo da parte a studio. Bene, ce n'era una del formato giusto, l'avrei preparata con gesso acrilico per darle la rugosità appropriata, ma...
girandola, ho visto che era stata un tempo verniciata di bianco, ed era tutta screpolata: perfetta!

Anche se la vernice non accoglie bene il colore, la china però attacca su tutto. Decisa quindi anche la tecnica, mi faccio fare un ingrandimento del disegno dal taccuino , e riporto la traccia con la carta grafitata.

Poi faccio degli esperimenti di sfondo con una vecchia china diluita, conservata in un barattolo, che mi regala delle vermicolazioni emozionanti. Con il phon conduco il gioco, portando il colore a ruscellare  dove voglio.

Peccato che  sia finito subito, e che i tentativi di ripeterla non siano stati all'altezza. Evidentemente, c'è china e china.

Passo poi a delineare il soggetto, facendo tesoro delle lezioni di Sumi-e per impugnare il pennello con scioltezza e senza timore. In  poco tempo, la bella è lì, vigorosa e leggiadra.

Lo sfondo rimane troppo chiaro. Voglio che la testuggine emerga, con i suoi neri puri e tratti puliti, da un magma terroso.
Passo quindi inchiostro seppia nella parte superiore, e poi scartavetro per estrarne i margini chiari delle screpolature.

Sotto, invece, voglio un effetto di ombra ma anche di pietre, che richiami le placche dell'animale; il trucco della pellicola trasparente sopra la china diluita crea l'effetto desiderato.

Ed ora, le fasce laterali. Ho voglia di evocare la pittura cinese (con questo formato...inevitabile) ma anche la ruvida materia antica. Scartavetro le fasce laterali per farvi aderire un medium acrilico contenente pomice grossolana, che una volta asciutto dipingo di nero, ma alleggerisco con spatolature di vernice argentata: per dare luce, preziosità alla vecchia tavola screpolata, e indicare l'idea che ogni creatura è preziosa, specialmente quelle rare.



Ed ecco il risultato finale, che mi piace.
Testuggine gigante di Aldabra, tecnica mista su tavola, 40 x 100

La cosa però più importante per me è l'aver seguito il caso- se esiste- e l'istinto, con lo spirito del gioco e con l'emozione di veder apparire, gradualmente, qualcosa di imprevisto, in una concatenazione felice, durante la quale mi sono sentita molto "spettatrice".  Soprattutto, mi sono divertita immensamente e mi sono sentita libera! Questo dovrebbe essere il modo migliore per lasciar andare la creatività! Buon 2015 di creatività a tutti!

martedì 3 dicembre 2013

un lavoro dal passato- a work from the past

Quando mi diplomai all'Accademia, nel 1985, non sapevo ancora precisamene cosa avrei fatto. Il mio legame con la natura era già forte- lo è sempre stato- e , per il lavoro di tesi, feci un lungo studio calligrafico sul tema della parola "bosco" che volevo illustrare.
Volevo spremerne la quintessenza, e produssi un corpus piuttosto consistente di chine e alcuni cartoni con una tecnica che battezzai "strappìto".
Prendevo cartoni da passe-partout colorati e intervenivo con colori e taglierino, ricavando dove serviva delle aree bianche . In seguito sono ingiallite.
Questo esce da un cassetto dove giaceva dimenticato, ma ora gira per casa perchè mi ricorda altri tempi, e mi da' allegria.

When I finished Art school in 1985 I hadn't a clear idea of what I would do next. My bond with Nature was strong as ever, and for my thesis I proceeded to explore the word "forest" through several graphic studies in ink and on cardboard. 
I used colored mat cardboard for a support, and with a cutter I  freed some areas of the first layer, showing the white underside. 
This work layed for  decades in a drawer, but is now visible again at home; it reminds me of other times, and makes me smile.

domenica 8 luglio 2012

Figlio del fiume-Son of the river

Calopteryx virgo, maschio. Mentre disegnavo il pioppo sull'Albegna, intorno a me un tripudio di libellule di questa specie volava, si posava, combatteva e si accoppiava in uno sfavillare di riflessi blu. Gioielli volanti, difficili da mettere a fuoco e fotografare. Le femmine sono color bronzo.
Ho cercato di attirarli con la mia borraccia metalllica blu, ma le dimensioni dovevano essere eccessive anche per un maschio in vena di territorialità. Nelle brevi pause, questo si è posato sulla roccia accanto a quella dove stavo seduta, e ha cominciato un'interessante serie di movimenti dell'addome che ho potuto in parte fermare.
Questa mi sembra interessante e piena di tensione grafica. Ho scelto di usare il pastello per le foglie sullo sfondo e un po' sulla roccia, per creare due livelli di lettura, uno più "grezzo", l'altro più dettagliato.
Libellula, acquerello e pastello. Damselfly, watercolour and pastel
When I was drawing the poplar on the river Albegna, whirling around me were hundreds of these gloriously blue damselflies, called Calopteryx virgo. Females are brown. It was hard to focus on them and get a decent photo, but this one stopped by me and started an interesting series of movements with his abdomen. I find this pose full of tension. I chose to use pastel as well in order to create two levels of perception within the image.