condivisione

Le immagini qui contenute sono frutto del mio lavoro. Se volete condividerle o per uso privato, usatele liberamente; per la pubblicazione, invece, scrivetemi. Grazie della correttezza!

Sharing one's own creations on the web assumes fair play on the other side. If you wish to use the images for private use, feel free to do so; for publication, please contact the author! Thank you!

domenica 8 ottobre 2017

Con Ars et Natura in Finlandia: quinto giorno

 La mèta di oggi, 11 settembre 2017, che alcuni di noi già conoscono bene, è il Päähkänäkallio, punto fantastico e famoso da cui si gode una vista sulle anse del fiume Kitka.
Ci sono stata dieci anni fa , in estate, e ricordo il caldo, il muschio secco che crepitava sotto i piedi. Credo che al sole facesse più di 30 gradi.
Non oggi!
Dopo la partenza di Alessandro, Renato, Marco e Alessandra siamo rimasti in sette. Partiamo, zaino in spalla, dopo aver parcheggiato il pulmino, guidati da Kari. Il terreno è mosso, tra discese e salite; incantevoli i colori del sottobosco.
stagno nel bosco





La strada non è molta, e i sentieri ben tenuti, ma il breve tratto in salita per giungere al belvedere è irregolare e umido; scivolo, cado, ma per fortuna non è niente.
Siamo ricompensati dalla veduta bellissima che si apre sotto di noi.
Inutile dire che il vento  che si incanala nella gola e ci colpisce in faccia è freddo, ma almeno non piove; scegliamo le nostre postazioni, e ci accingiamo a dipingere.
Io e Federico Gemma
Qualche goccia di tea-tree oil sul viso, e anche il disturbo delle zanzare è evitato. Scelgo di nuovo di lavorare con i colori coprenti su carta colorata; un foglio giallino renderà benissimo il calore delle foglie ormai autunnali, ogni giorno più gialle dove predominano le betulle.
La luce fredda, quasi livida, smorza l'effetto, ma crea un gradevole equilibrio tonale.



il fiume Kitka
Un'ora e mezza in quelle condizioni, e il disegnatore comincia a cedere...Kari ci invita a scendere  giù al fiume, lungo il Kaarhunkierros (il sentiero dell'orso, un cammino molto lungo) per il pranzo accanto al fuoco, con salsicce rosolate tra le pietre davanti al rifugio, e caffè caldo. Mi astengo dalle prime ( cerco di non mangiare carne) ma non dal secondo!
Il giovane Luca Baldi, Kari Kantola, Anne Shingleton e Federico Gemma

tipico rifugio, dove trovi legna tagliata, attrezzi e riparo.
L'ansa vista da sotto

Risalendo, Federico vede un ermellino in livrea estiva, che ci osserva da sotto la scaletta di legno che riporta in quota. E' l'unico animale che vediamo in tutta la mattina, tranne i corvi, rari ma sempre presenti.

La giornata prosegue con la visita alla galleria di due artisti locali.
 Una coppia molto affiatata: lui scolpisce il legno, lei dipinge. 
Sono arrivati all'espressione artistica dopo la pensione. 
Il momento più simpatico è quando lui ci mette in mano degli strumenti molto semplici, che evocano i suoni della foresta: formiamo una piccola banda dal sound originale!
Tornati a casa abbastanza stanchi, ci cambiamo e andiamo, con i colleghi finlandesi, in un magnifico ristorante centenario, fatto di enormi tronchi incastrati, per la cena , offerta dal Sindaco di Kuusamo per ringraziarci del libro e del progetto. 
Fabrizio Carbone, un po' meno claudicante dei primi giorni, è l'ospite d'onore e mostra il suo taccuino a fisarmonica, straripante di colori, intuizioni e freschissime immagini di natura.

Il cibo, come sempre, è ottimo, con grandi porzioni di pesce di lago arrostito, e in nostro onore, viene offerto vino italiano.

mercoledì 4 ottobre 2017

Con Ars et Natura in Finlandia: quarto giorno

Scusate il break, ma sono di nuovo partita per qualche giorno...
Eccomi qui.
Mattina di lunedi, tempo di briefing con Kari Kantola e gli  artisti finlandesi coinvolti nel nostro progetto: lo scultore Raimo Jaatinen, la sua assistente Suvi Forssen, un altro scultore Jyrki Poussu e la sua compagna pittrice 
Sirja-erika Virpikari. Ci ospita l'aula di arte nel nostro cottage, spaziosa e luminosissima.
Bisogna cambiare i programmi: per via del clima sfavorevole, salta il soggiorno alla farm del Näränkä Park. Siamo tutti d'accordo: meglio rinunciare che inzupparsi e patire il freddo.
Successivamente si torna alla mostra per la conferenza stampa. 
Un solo giornalista della testata locale che deve affrontare tutto il gruppo...
Abbiamo portato gli schizzi prodotti in questo breve tempo, è molto interessato e promette un articolo per mercoledì. 
Poi si va alla volta della Poro Farm, l'allevamento di renne. 
Avevamo chiesto di poterle studiare, anche se in questo periodo sono a pascolo brado e si incontrano continuamente a bordo strada.
Sono pericolose per chi guida, perché possono attraversare all'improvviso.
L'accoglienza è molto calorosa, come sempre da quando siamo qui. I finlandesi sono ospitali, gioviali e aperti.
Bevande calde, biscotti serviti nel nuovissimo capanno con camino centrale e pelli di renna ovunque; e una spiegazione sulle marcature delle orecchie, la gestione delle greggi con risposte alle nostre domande dai due giovani allevatori. 
La ragazza è anche un'ottima disegnatrice- di renne.

E poi ci aspetta una passeggiata in discesa nella brughiera fiorita e colorata, per arrivare all'area recintata. Basta il suono dell'avena nel secchio, per far arrivare al galoppo le pacifiche bestie, le cui corna  sono ancora coperte di velluto.
Comunque non hanno intenzione di usarle contro di noi😀.

Il problema è che il lichene, cibo preferito da loro, è in drastica diminuzione, perché le foreste vengono tagliate a un ritmo troppo veloce per permettergli di ricrescere: quindi le renne ora sono nutrite dall'uomo, con ben altri costi.

Un altro animale che viene nutrito dall'uomo, ce ne accorgiamo ben presto, è il temibile moscerino che accompagna le renne e le non meno simpatiche zanzare.
Io fotografo una renna
Le bolle rosse dei giorni successivi, sulla fronte, testimonieranno il nostro sacrificio nello stare fermi a disegnare, mentre le renne, tormentate anch'esse, scartano e corrono per eludere i pizzichi!
A un certo punto la coltre di nubi si apre, e per un momento vediamo la luce del sole dipingere di giallo il prato e di azzurro il cielo.
Ma è un istante, e passa veloce.
Anne Shingleton e Elisabetta Mitrovic
Ecco qualche mio studio e un disegno, realizzato due giorni dopo, con uno stile diverso; per semplificare al massimo, mettendo tuttavia in evidenza l'eleganza delle linee e i volumi del quadrupede.



Successivamente il programma prevede una visita in un altro luogo di natura, e Kari ci porta a vedere un piccolo lago molto suggestivo, immerso nella foresta. Un raggio di sole  si disegna sulla costa opposta; abbiamo poco tempo e butto giù un appunto, a tempera su carta blu scura, mentre il  lago, da specchio, si increspa con l'arrivo del vento, e il cielo si richiude lasciando un ricorso di azzurro intenso...


Dopo cena, una conferenza tutta per noi di Jouni Alavuotunki sui miti dei Sami (Lapponi) specialmente connessi con gli animali, l'Orsa Maggiore, i regni di sopra e di sotto cui lo sciamano accedeva entrando nell'anima di un pesce o un uccello...semplice ma stimolante.

mercoledì 27 settembre 2017

Con Ars et Natura in Finlandia: terzo giorno

Domenica 10 settembre è un giorno molto atteso.
Il pomeriggio, infatti, molti di noi si sono prenotati per andare al capanno degli orsi, gestito da Pekka.
In mattinata, mentre Alessandro e Kari vanno a visitare un sito molto bello, in Russia, dove nidifica il falco pescatore, e un altro gruppetto esce con il cannocchiale e osserva un bel gruppo di smerghi minori su un lago, io decido, con altri, di andare alla Kuusamo Hall a vedere le proiezioni di Hannu Hautala sul picchio nero, magnifico uccello che lui conosce e documenta da anni. Da noi si trova nelle regioni alpine.



Slides emozionanti, mentre il grande fotografo finnico parla nella sua lingua, ma poco, com'è suo stile: parlano le immagini. 
Non solo quelle eccezionali  del picchio, ma dei dettagli, nel contesto del suo habitat. Partecipo con vero piacere.
L'errore è stato quello di restare per il secondo intervento, di un altro oratore: un fiume di parole a noi oscure, poche slides di motoslitte affondate nella neve, e le immagini di natura tirate via...!
Il pranzo, a buffet servito nella mensa del college, come sempre tra le 11 e le 11,30, ci rifocilla; andiamo ad irrobustire il nostro abbigliamento già pesante, perché il capanno degli orsi non è riscaldato, fa freddo e tira vento. E, naturalmente, pioviggina...
Ore 14,00: si va a orsi!
Pekka, gioviale e alto, di mezza età, ci fa strada nei 45 km da Kuusamo verso il capanno che ha costruito con un accordo, su terreno di un privato.
Abbiamo tutto il materiale da disegno, calzamaglie e cappelli di lana, quando attraversiamo i 300 metri di bosco tra il parcheggio e il riparo; bosco che pullula di orsi, e ne vediamo impronte fresche nel fango. Freschissime. Ma noi non abbiamo paura!
Arrivati al capanno-che è doppio, con vari affacci- ci rendiamo conto che:
se teniamo i vetri chiusi, saranno rigati di pioggia e non vedremo nulla;
se li apriamo , vento freddo e pioggia entreranno e ci bagneranno i fogli.
Dobbiamo scegliere la seconda opzione.
Il paesaggio che si mostra ai nostri occhi è una landa aperta, con un albero secco in mezzo; a sinistra c'è la foresta, e molto lontano altre file di alberi. Gabbiani e corvi imperiali in attesa a terra, e, su un albero, l'aquila di mare dalla coda bianca, con un giovane.
Tutto è bagnato, fangoso, e la luce fioca: il capanno è al buio.
Pekka ci rassicura che gli orsi arriveranno;
suo figlio ha sparso scarti di salmone un po' dappertutto, appendendone anche agli alberi.
Ci appostiamo: più fortunati quelli che hanno scelto le finestre verso il bosco. Poco dopo Pekka esclama: bear!
All'inizio, tra i tronchi scuri e distanti, non vedo nulla.
Ma poi una massa enorme, rotondeggiante, colore del fango, si muove e si affaccia sulla radura. 
E poi, un'altra, e un'altra...

Ma appena la poca luce sfiora quelle montagne di pelliccia, un morbido riflesso dorato si disegna sulla groppa, la testa e le scapole.

Ho con me solo la compattina e il cellulare.
 Non riesco a gestire il binocolo, una fotocamera più evoluta e i pastelli oltre che il guanto! 
Non ho tre mani, e neanche due: ne ho una, da sempre, e qualche limite me lo impone.
Quindi scelgo l'emozione del disegno. 
Avevo già fatto degli schizzi di Yoga, un'orsa marsicana "difficile" che vive in un recinto al Parco d'Abruzzo, ma molti anni prima e molto da vicino.
Qui si trattava, vedendo poco e male, di affrontare dei giganti lontani, in movimento e interazione. Dopo i primi tre, altri erano entrati in scena, anche una femmina col piccolo, prudentemente lontana dai maschi. Totale: 11.

Voglio solo disegnarli, entrare in quello stato di grazia che è il rapporto tra occhio, mano e soggetto, qualcosa di profondo, inspiegabile e creativo, che mi emoziona e da' il benessere unico della concentrazione totale.

Dai primi  goffi schizzi a matita, capisco che l'umidità fa rifiutare alla carta perfino una mina morbida come la 2B: traccia segni evanescenti.

Passo quindi ai pastelli secchi, miei fidi compagni di viaggio,la cui morbidezza ben rende il soffice mando dei plantigradi grassi e pacifici.

Le loro masse sono eleganti, le linee fluide: un piacere. Ma la luce cala sempre di più...
Voglio passare al colore. L'albero mi invita al confronto, verticale con orizzontale, una grandezza vegetale che ridimensiona la massa dell'orso.
Ma mi rendo conto, con molta stizza, che ho dimenticato di prendere la lampada frontale, che avevo appositamente portato da Roma! 
Come fare a scegliere il colore giusto, se non lo vedo?
Comincio comunque, accanto ad Anne; poi il proprietario del terreno, molto contento di vedere qualcuno che disegna, mi fa luce col suo cellulare. Risolto! Procedo spedita, ma intirizzita. Ecco il risultato.

Dopo un po' gli orsi spariscono, e anche se Pekka dice che torneranno e si avvicineranno, io ho lasciato il marito al college con la febbre e vorrei non ammalarmi pure io! Quindi io e Anne approfittiamo di un passaggio di Kari, che deve portare Renato all'aeroporto, e rientriamo. 
Diluvia a Kuusamo, e dobbiamo fare la spesa e la cena per tutti. Quindi, nel nostro migliore abbigliamento da cerimonia, con la mantella di plastica e gli scarponi, andiamo al market... Vi risparmio la foto perché Anne potrebbe denunciarmi!!!😃😃😃
Chi è rimasto al capanno ha potuto effettivamente godere la vista degli orsi vicini, anche con i piccoli. 
Foto di Federico Gemma (part.)

E al ritorno hanno trovato un'ottima cena calda !

lunedì 25 settembre 2017

Con Ars et Natura in Finlandia- secondo giorno

9 settembre. 
A casa di Fabrizio e Patrizia...il capanno più confortevole del mondo!


Da oggi, e per molti giorni, questa vista dal finestrino sarà la più familiare. Motivo per cui, allestita ieri la mostra, avendo del tempo libero ci precipitiamo a casa di Fabrizio,a 50 km. da Kuusamo.
La casa è immersa nel verde, a due passi dal grande lago Kitka.
Molti di noi la conoscono bene; ci ha ospitati altre volte, col suo calore fisico e umano. Sono passati da queste rosse pareti decine di naturalisti italiani, fotografi, appassionati. Le erbe sono rigogliose, le giornate ancora lunghe; l'autunno (ruska) ancora non è esploso.
Palle di grasso, semi, bacche del sorbo degli uccellatori, a un metro dalla grande finestra del soggiorno della Casa dei Due Cieli, attirano picchi, scoiattoli, verdoni, fringuelli, passeriformi vari. Non perdiamo tempo...
i miei schizzi di scoiattoli

Poi smette di piovere, e si esce. Il vento sul lago è forte; c'è una coppia di cigni. Alcuni preferiscono fare un giro a piedi.
Ma io no: ho portato le matite pastello e intendo usarle! Sono ben coperta, e mi insedio nel piccolo capanno da birdwatcher che Fabrizio ha costruito sul lago. Non proprio comoda: in ginocchio, con la pioggia a vento che riprende ed entra dritta dalla finestra...




Se qualcuno si fosse affacciato, avrebbe pensato che stessi pregando in una cappella? In un certo senso, ero in adorazione.
La forza immensa degli elementi mi ha sempre dato tanta meraviglia; in questo caso il Kitka, già disegnato in altri momenti calmo come uno specchio, o innevato, era oggi sferzato dal vento che creava onde geometriche, dure e affilate. 
Il cielo cupo dava al lago un colore livido, ma davanti al capanno, le graminacee disegnavano archi caldi e flessibili. 
Un contrasto eccitante.Irresistibile.

Matite pastello su carta colorata.
Non ho potuto fare un lavoro maturo, in poco tempo e in posizione decisamente scomoda; ma mi riprometto di rifarlo, per creare un ritmo più naturale e meno "carta da parati".

Pomeriggio: l'inaugurazione della mostra Magic of Kuusamo!
Tornati al college per cambiarci e renderci presentabili, ci siamo recati al Hannu Hautala Nature Photo Centre. 
Contemporaneamente al nostro vernissage, inaugurava nella sala adiacente la mostra fotografica di Juha Taskinen, un fotografo e documentarista che ha passato 40 anni a studiare le foche del Lago Saimaa, in Lapponia. Toccante il suo film, dedicato a questa specie unica e in pericolo.


Il pubblico è stato numeroso e attento, sorpreso di trovare disegni , pastelli e dipinti nel tempio della fotografia naturalistica! Unico fotografo del nostro gruppo, Renato Cerisola, ha una tecnica talmente personale che le sue foto sembrano opere pittoriche...
Queste sono le mie 5, tra chine, acquerelli e pastelli.
In basso a sinistra lo stesso Lago Kitka del pastello, dipinto a marzo 2016...una distesa innevata e gelata.
E la sera, party di benvenuto offerto dal College, con salmone, muikku (piccolo pesce di lago) e delicatezze finniche, ottime.