Milioni e milioni di anni fa, nel fondo marino, immense quantità di microrganismi come le diatomee vissero e morirono, depositando i loro gusci in strati imponenti. Movimenti tettonici poi compattarono e portarono a grandi altezze quei fondali. Ne risultarono le montagne e in questo particolare caso le Alpi Apuane, dove il carbonato più puro, chiamato marmo statuario, cavato con sacrifici immensi da schiavi- in epoche antiche- e cavatori esperti in era moderna, con i potenti macchinari attuali- diventò colonne, statue, lapidi, bassorilievi: arte e memoria.
Il bianco fulgido (nell'acquerello, la striscia in mezzo) pare neve, ghiaccio, denti, in un contesto di scaglie e massi anneriti da licheni e ossidi.
Ho dipinto alla Cava di Fantiscritti, ho visitato il Museo, fatto la visita interna ed esterna, e meditato sulla "sacra follìa" dell'umanità.
Blocchi da decine di tonnellate, cavati, anticamente, a mano, un centimetro al giorno per staccarli dalla parete con gli scalpelli- adesso un centimetro al minuto con le corde diamantate, che segano il dorso del blocco, o le motoseghe meccaniche che ne tagliano i lati e il fondo. Per poi portarli a valle con pericoli immensi- prova ne è la protesi autocostruita di un cavatore.
Gente tostissima, che saliva a piedi ogni mattina al buio, per lavorare sulla montagna anche nel gelo o sotto il sole torrido, e riscendere la sera. Con poco cibo in pancia, e anche i bambini iniziavano presto, a 8-9 anni, portando il vino, l'acqua, gli attrezzi, nei bui antri dentro i monti di marmo.
Qualche carpino, ma soprattutto pioppi e buddleie crescono a quella quota; faggi striminziti, giovani, contorti, cresciuti tra una scaglia e un masso. E anche questi bei fiori, che non ho ancora identificato.
Poi il marmo diventa storia ed edilizia, tempio e chiesa, arte e lapide.
Da' un senso di eternità, forse per i milioni di anni che ha impiegato a formarsi. Pietrasanta, nome perfetto, è piena di scultori e sculture. E la scultura, arte eroica, faticosa, importante, è praticata da uomini e donne, ed ora anche da macchine che scavano il marmo, sbozzando le forme impostate al computer.
La sola idea di progettare un cimento come una grande scultura in marmo mi farebbe scappare...e , con i miei acquerelli, mi sento impallidire davanti a chi impiega mesi, anni e tanti soldi per realizzare il suo sogno. Chapeau.
Il bianco fulgido (nell'acquerello, la striscia in mezzo) pare neve, ghiaccio, denti, in un contesto di scaglie e massi anneriti da licheni e ossidi.
Ho dipinto alla Cava di Fantiscritti, ho visitato il Museo, fatto la visita interna ed esterna, e meditato sulla "sacra follìa" dell'umanità.
Blocchi da decine di tonnellate, cavati, anticamente, a mano, un centimetro al giorno per staccarli dalla parete con gli scalpelli- adesso un centimetro al minuto con le corde diamantate, che segano il dorso del blocco, o le motoseghe meccaniche che ne tagliano i lati e il fondo. Per poi portarli a valle con pericoli immensi- prova ne è la protesi autocostruita di un cavatore.
Gente tostissima, che saliva a piedi ogni mattina al buio, per lavorare sulla montagna anche nel gelo o sotto il sole torrido, e riscendere la sera. Con poco cibo in pancia, e anche i bambini iniziavano presto, a 8-9 anni, portando il vino, l'acqua, gli attrezzi, nei bui antri dentro i monti di marmo.
Qualche carpino, ma soprattutto pioppi e buddleie crescono a quella quota; faggi striminziti, giovani, contorti, cresciuti tra una scaglia e un masso. E anche questi bei fiori, che non ho ancora identificato.
Poi il marmo diventa storia ed edilizia, tempio e chiesa, arte e lapide.
Da' un senso di eternità, forse per i milioni di anni che ha impiegato a formarsi. Pietrasanta, nome perfetto, è piena di scultori e sculture. E la scultura, arte eroica, faticosa, importante, è praticata da uomini e donne, ed ora anche da macchine che scavano il marmo, sbozzando le forme impostate al computer.
sembrano arte queste seghe circolari |