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sabato 26 ottobre 2024

RITORNO IN ACCADEMIA, RITORNO A L'AQUILA

 


Dopo quasi 40 anni dal mio diploma in decorazione alla' Accademia di Belle Arti di Roma, dove tra l'altro feci una ricerca grafica molto interessante, grafica e astratta, sulla parola "bosco", torno da docente per tre giorni. Non a Roma, ma a L'Aquila, città che è ancora un cantiere vivente, ma con un'Accademia di eccellenza.

Ci sono altri legami con L'Aquila dove mi recai più volte con i colleghi sketchers per il progetto di graphic journalism "Una carriola di disegni". Per questa occasione ho selezionato uno schizzo, che tra gli altri segnati da desolazione e macerie, spiccava con un soggetto vivo e intatto: un acero rosso. 

La mia passione per gli alberi e la competenza che ho acquisito negli anni si consolida poi durante il lavoro di studio volto al progetto Ars et Natura- Pandion ed. "The Painted Park- Il Parco dipinto, finanziato dalla Fondazione Segrè che è stato rilanciato in una nuova edizione, "Il Parco dipinto" ,dalla Provincia dell'Aquila in occasione del centenario.


Ringrazio queste meravigliose creature, che da un piccolo seme sviluppano un possente ponte tra il sole e il suolo, fornendo a noi ossigeno, ombra e bellezza, ed a me la possibilità di insegnare a osservarli con attenzione, amore e rispetto. Ringrazio il Colonnello Nicolò Giordano dell'Arma dei Carabinieri Forestali, la Direzione dell'Accademia per l'incarico, e l'Aipan per il patrocinio.

giovedì 19 settembre 2024

CIPRESSO DELL'ARIZONA A L'AQUILA

In un mondo globalizzato, le piante e gli alberi hanno viaggiato quanto e con noi umani, spesso trapiantate in posti lontanissimi dai loro suoli. Dimostrando una capacità di adattamento straordinaria, è ormai più facile incontrare piante che sono tra noi da poco più di un paio di secoli, piuttosto che le native, originarie dei nostri territori.


Nel Parco del Castello, a L'Aquila, arrivo con il mio blocco DaCapo della Schoeller- carta riciclata di ottima qualità- cercando tra i magnifici alberi, quasi tutte conifere, un soggetto adatto ad essere disegnato, in quanto non coperto da altre essenze.

Da lontano, questo bell'esemplare mi attrae per i suoi rami dolcemente incurvati. La luce del pomeriggio è morbida per via di un velo di nuvole che lascia filtrare il sole; risaltano le sommità dei rametti con gli aghi umidi, luccicanti.

Solo dopo ore di lavoro, in bilico sullo sgabello che si sta rompendo, mi avvicino per osservare i dettagli degli aghi, e scopro trattarsi senza dubbio di un Cipresso; le squamette appressate non lasciano dubbi. Grazie alla app PlantNet viene subito identificato, credo a ragione, come Cipresso dell'Arizona.

Questo Stato americano è famoso per il Grand Canyon, la Monument Valley, i saguari e il Sonora desert. Eppure leggo che ha un clima mediterraneo, e alture boscose. Il botanico che ha scelto di inserire questa essenza nel Parco del capoluogo abruzzese aveva ragione: si è acclimatato benissimo.

La tecnica è china, con un Penbrush extra fine.

giovedì 23 giugno 2011

La natura trova sempre la forza di rigenerarsi, purchè le condizioni siano minime per farlo. 
E' adattabile, si modifica, segue l'evolversi del clima e delle stagioni.

L'Aquila vive una stagione ostile, lunga, piena di incognite. 

Portiamo un po' di natura agli aquilani, un po' della sua bellezza, forza e perseveranza. 
Con questa mostra il nostro impegno di artisti naturalisti si affianca a quello di disegnatori della Carriola di disegni.
Se potete, venite a vederla.

Mostra annuale soci dell'AIPAN
Dal 2 (inaugurazione ore 18) al 10 luglio 2011. 
Hotel Castello, Piazza Battaglione Alpini, L'Aquila.
Sempre aperto.

Nature always finds a way to regenerate itself, provided it gets the slightest opportunity.
It is adaptable, it evolves, it follows climate and seasonal changes.
L'Aquila is going through a long, hostile and uncertain season.
We bring to its inhabitants a sample of nature, a little of its beauty, strength and perseverance.
In this exhibition, our commitment as nature artists of the Italian Society for Nature Art AIPAN goes hand in hand with that of sketchers with the Carriola di disegni.
If you can, come and visit us.

Annual exhibition of the AIPAN Society
Opening July 2, 6pm, ending July 10.
Hotel Castello, Piazza Battaglione Alpini, L'Aquila.
No closing hours.

domenica 12 giugno 2011

L'attesa de L'Aquila- L'Aquila is looking on

A Luglio l'AIPAN terrà la mostra annuale dei soci a L'Aquila. Siamo un'associazione di artisti naturalisti, l'aquila è una delle  meraviglie naturali dell'Abruzzo, e L'Aquila è anche la città terremotata, che aspetta di poter tornare a vivere.
Sono molti i motivi che mi hanno fatto desiderare di dedicare un'opera alla città e al suo simbolo.
Uno è nel banner qui a destra, quello della Carriola di disegni. Un altro è perché sono una sentimentale e credo che l'arte possa anche dire qualcosa al di la' della rappresentazione ben fatta di un dato reale.

"L'attesa" nasce come studio, su carta da spolvero, per testare dei pastelli idrosolubili della Stabilo. Favolosi. Ce l'avevo in un cassetto a chissà quanto tempo. Sono pastosi e grassi, ma l'acqua li diluisce completamente.
Ad essi ho aggiunto la  fusaggine, gli Inktense e i gessetti colorati, in un cocktail che mi ha dato molte soddisfazioni. Adoro fare e disfare, correggere e ripensare mentre aggiungo e tolgo, sfumo e spennello...insomma avere le idee chiare solo a lavoro finito.

L'intenzione è stata di dare una sensazione di sospensione.
L'aquila guarda verso una città lontana debolmente soleggiata, nei monti.
Le ali sono chiuse, l'occhio è severo e vigile (il modello era uno splendido esemplare studiato al Museo di Scienze naturali di Oxford). C'è poca descrizione perché non volevo definire troppo l'animale, ma  lasciarlo aperto, come un concetto.
C'è molto contrasto tra la roccia cupa da cui sta affacciata, e il panorama nebuloso e vago.
Significati paralleli: l'aquila attende...L'Aquila attende.


L'attesa-tecnica mista su carta, cm. 50x70.  The wait, mixed media on paper.


L'Aquila is the town where the Italian Society of Nature art is going to hold the annual exhibit in July.
It is also the town hit by the  2009 earthquake and that is still waiting to be recontructed. L'aquila, finally, means "the eagle" in Italian.
There are several reasons why I meant to dedicate a picture to the town and its symbol. One is in the banner here on the right, the Carriola di disegni blog, to whom I take part. Another is that I'm a sentimental person, thinking that art can convey more than just a good reproduction of the visible.

"The wait" is born as a study, on spolvero paper, testing hydrosoluble pastels mixed with dry gesso pastels and charcoal. I love being able to do and undo, put on and erase until the cocktail feels right.


I meant to convey a sense of suspended atmosphere. The eagle looks on towards a remote town, up in the mountains. It isn't defined but left open, like a concept. Its wings are folded and the eye is severe and alert. There is a strong contrast between the dark rock that supports it and the  hazy, luminescent atmosphere beyond.


The original model was taken from the Oxford Museum of Natural History, the Pitt Rivers.

Parallel meanings: the eagle is waiting..L'Aquila is waiting.

lunedì 11 ottobre 2010

A L'Aquila, un'altra volta- Once again in L'Aquila

Questa volta posto qui i disegni fatti ieri a L'Aquila, fotografati maluccio e poi partiti per Pescasseroli.
Una giornata bellissima ma fredda, tranne per il calore umano del nostro gruppo. E' fredda una città senza gente, senza auto, senza voci, senza caminetti accesi. E' fredda come la morte.
E' stato bello incontrare e rivedere tanti artisti, mossi dallo stesso desiderio, raccontare questa realtà e poter "fare qualcosa" con le matite e i colori.
Una piccola realtà, unacarrioladidisegni.blogspot.com, ma che ieri ha avuto una buona copertura stampa e anche un'Ansa con foto e video.
Essendo tanti, ci hanno organizzato per gruppi di "quarti"(quartieri) e gli aquilani hanno richiesto di concentrare la nostra attenzione sulle chiese "capo-quarto". Difficile scegliere cosa disegnare quale dettaglio, quando tutta la situazione ti grida di guardare ogni dettaglio, ogni pietra fuori posto, ogni selva assurda di tubi. Difficile, avendo poco tempo, i giornalisti che ti seguono discretamente ma ti chiedono una foto, una posa, e poi vorresti andare a vedere quello che hanno fatto gli altri, ma sono negli altri "quarti" e ci rivede solo nella grande tavolata del pranzo, sotto l'ombra degli alberi dei Giardini.
This time I will post here the drawings  I made on Sunday at L'Aquila. When I will have them scanned they will be added to unacarrioladidisegni.blogspot.com with all the others. We were a warm group of artists but the town was cold as death. No sounds, no people, no cars, no smoking chimneys.
Being a lot of people in the Red Zone, still off limits for the citizens, we were divided into groups and sent to the pricipal churches, that represent each quarter of town. 

La prima sosta è stata a Santa Giusta, e subito gli sketchers più attivi hanno scelto un paricolare e hanno iniziato a disegnarlo. Io son stata attratta dalle erbe ormai  secche che sono cresciute a ridosso dei tubi di sostegno, in una stratificazione di materiali che parte dal muro di pietra, passa al legno di appoggio per i tubi di ferro, e termina nei fiori e nelle bacche di rosa, un segno dell'inesauribile indifferenza della natura ai cataclismi, della caparbietà dei semi che radicano anche tra le macerie.
The first sketch comes from Santa Giusta , severely damaged , and I concentrated on the dried-up herbs and rose hips that formed the last of four layers: stone wall, wooden plank, metal scaffolding, and nature's unending energy. 


La seconda in un'altra piazza , devastata quanto San Pietro a Coppito, una piazza con palazzi di rara bellezza, forse destinati alla demolizione. La chiesa capo-quarto è Santa Maria Paganica, la cui copertura non c'è più. Eppure si è costruito un timpano di acciaio, tale e quale nella struttura a quelli antichi in legno, che aspetta di essere issato al suo posto, chissà quando, e chissà perchè. Perchè la precedenza alle chiese? Ci tengono veramente così tanto gli Aquilani? O forse non preferirebbero ringraziare Dio sotto il tetto di casa propria?

The second stop was in the once beautiful Square of Santa Maria Paganica ,with wonderful buildings, maybe awaiting to be demolished. The church has no roof or dome, yet a new steel gable has been made, of the same kind as the ancient oak ones, and awaits to be hoisted on top of the high and crumbled walls. But when, and why give priority churches? Wouldn't aquilans rather thank God from under their own roof?