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lunedì 11 ottobre 2010

A L'Aquila, un'altra volta- Once again in L'Aquila

Questa volta posto qui i disegni fatti ieri a L'Aquila, fotografati maluccio e poi partiti per Pescasseroli.
Una giornata bellissima ma fredda, tranne per il calore umano del nostro gruppo. E' fredda una città senza gente, senza auto, senza voci, senza caminetti accesi. E' fredda come la morte.
E' stato bello incontrare e rivedere tanti artisti, mossi dallo stesso desiderio, raccontare questa realtà e poter "fare qualcosa" con le matite e i colori.
Una piccola realtà, unacarrioladidisegni.blogspot.com, ma che ieri ha avuto una buona copertura stampa e anche un'Ansa con foto e video.
Essendo tanti, ci hanno organizzato per gruppi di "quarti"(quartieri) e gli aquilani hanno richiesto di concentrare la nostra attenzione sulle chiese "capo-quarto". Difficile scegliere cosa disegnare quale dettaglio, quando tutta la situazione ti grida di guardare ogni dettaglio, ogni pietra fuori posto, ogni selva assurda di tubi. Difficile, avendo poco tempo, i giornalisti che ti seguono discretamente ma ti chiedono una foto, una posa, e poi vorresti andare a vedere quello che hanno fatto gli altri, ma sono negli altri "quarti" e ci rivede solo nella grande tavolata del pranzo, sotto l'ombra degli alberi dei Giardini.
This time I will post here the drawings  I made on Sunday at L'Aquila. When I will have them scanned they will be added to unacarrioladidisegni.blogspot.com with all the others. We were a warm group of artists but the town was cold as death. No sounds, no people, no cars, no smoking chimneys.
Being a lot of people in the Red Zone, still off limits for the citizens, we were divided into groups and sent to the pricipal churches, that represent each quarter of town. 

La prima sosta è stata a Santa Giusta, e subito gli sketchers più attivi hanno scelto un paricolare e hanno iniziato a disegnarlo. Io son stata attratta dalle erbe ormai  secche che sono cresciute a ridosso dei tubi di sostegno, in una stratificazione di materiali che parte dal muro di pietra, passa al legno di appoggio per i tubi di ferro, e termina nei fiori e nelle bacche di rosa, un segno dell'inesauribile indifferenza della natura ai cataclismi, della caparbietà dei semi che radicano anche tra le macerie.
The first sketch comes from Santa Giusta , severely damaged , and I concentrated on the dried-up herbs and rose hips that formed the last of four layers: stone wall, wooden plank, metal scaffolding, and nature's unending energy. 


La seconda in un'altra piazza , devastata quanto San Pietro a Coppito, una piazza con palazzi di rara bellezza, forse destinati alla demolizione. La chiesa capo-quarto è Santa Maria Paganica, la cui copertura non c'è più. Eppure si è costruito un timpano di acciaio, tale e quale nella struttura a quelli antichi in legno, che aspetta di essere issato al suo posto, chissà quando, e chissà perchè. Perchè la precedenza alle chiese? Ci tengono veramente così tanto gli Aquilani? O forse non preferirebbero ringraziare Dio sotto il tetto di casa propria?

The second stop was in the once beautiful Square of Santa Maria Paganica ,with wonderful buildings, maybe awaiting to be demolished. The church has no roof or dome, yet a new steel gable has been made, of the same kind as the ancient oak ones, and awaits to be hoisted on top of the high and crumbled walls. But when, and why give priority churches? Wouldn't aquilans rather thank God from under their own roof?

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