GUFO COMUNE
A gennaio sono andata , grazie all'invito di Elisabetta Mitrovic, a Comacchio per disegnare gufi comuni in un roost (posatoio comune) sito su due pini nel giardino dell'asilo di Ostellato.
Sono anni che Angela Bellini ed altri volontari operano per cambiare, nella cittadinanza, i timori che i gufi possano avere un impatto in qualche modo negativo.
Vedi il video https://www.youtube.com/watch?v=sSTNE65oj1A&feature=youtu.be&fbclid=IwAR39Ubqqx5dsEHvwULWArCMDjdwGKxhfRDX-zRGvzHjZPjs3kLPHsRGp98I
Pulire il giardino dalle borre, e organizzare giornate "del gufo": in questo caso, con la presenza di artisti naturalisti del calibro di Federico Gemma, e la grande esperienza didattica e divulgativa di Betta, che ha incantato i bambini, accorsi nonostante il tempo bigio e piovigginoso, molto umido, tipico delle Valli.
Ho fatto la mia parte, con la comodità di stare vicinissima ai gufi , quasi immobili. Ce n'erano una quarantina, ma molti nascosti tra gli aghi dei pini.
Avevo portato solo carta giallina, color gufo, pastelli e pennello a china.Quest'ultimo lo amo per la sua sensibilità, ma non è waterproof, come hanno decretato le gocce di pioggia!
GRU
Naturalmente, in tre giorni abbiamo pattugliato le fredde lande agricole. Le gru stanno aumentando di anno in anno, svernando qui e nutrendosi avidamente , protette dalle brume e dal silenzio. Sono molto guardinghe, impossibile avvicinarsi. Da qui, la scarsa qualità dei miei schizzi; oltretutto disegno in rapporto 1/1, se vedo piccolo, disegno tal quale.
Guido ne ha contate 780 solo in questo gruppo; la sera , nastri chilometrici di ali si snodano verso il riparo delle acque protette dal canneto.
NITTICORE
Angela ci ha mostrato Le Vallette, e gentilmente lasciato la chiave della sbarra per poterci fermare a disegnare. La strada del Parco si snoda tra lame d'acqua immobile, con pochissimi segni di vita; svassi, cormorani, ardeidi, gallinelle d'acqua (più che altro queste sui prati).
Presso il Centro Visite però un grande salice ospitava diverse nitticore in abito nuziale, con le penne bianche sulla nuca. Semidormienti ma vigili, ruotavano la testa percependo rumori come il passare di joggers. La loro massa era in evidenza, ma i rami davanti ne impedivano una visuale nitida. Col cannocchiale si riesce a mettere a fuoco il soggetto, mediamente lontano, evitando troppi disturbi intermedi.
Vorrei completare questi lavori ma non ho fatto fotografie, troppo presa dal disegnare questi bellissimi ardeidi notturni.
In ultimo, Comacchio a gennaio è come in letargo, silente e vuota di turisti, con un fascino riservato e antico.