A giugno, mi trovavo sulla riva del Lago di Bracciano, provato dalla lunga siccità del 2017. L'acqua si è abbassata tanto da esporre metri di sponde sabbiose, dove si sta insediando la tifa, una slanciata ed elegante pianta palustre.
Le rondini, approfittando delle tracce dei carrelli di barche a vela che avevano inciso la nera sabbia vulcanica, si nutrivano a terra , estraendo con vigore i vermi. Per far ciò, tutto il corpicino prendeva parte allo sforzo, ali incluse.Era uno spettacolo molto interessante.
Mi sono seduta all'ombra di una barca, in mezzo al loro frenetico andirivieni, e ho fatto qualche schizzo.
L'immagine mi è rimasta in mente e ho desiderato lavorarci, per trasformare quel momento casuale in un atto estetico.
La ricerca del posizionamento di tutti gli elementi è stato il primo passo.
Il contrasto tra la geometria dello sfondo (linee diagonali, verticali, a creare una quinta) e il movimento degli uccelli vicini e lontani, cercando di creare un percorso visivo come una coreografia, è stato il primo passo.
studi di sfondi |
bozzetto grezzo per capire i valori tonali |
il riporto da lucido con carta carbone |
Il materiale mi è venuto incontro dal corniciaio. Io amo lavorare sul cartoncino colorato a tecnica coprente, e quel cartone azzurrino era il tono medio perfetto per mettere insieme la luce velata e lo scuro delle rondini. Credo nella serendipity. Ho comprato il cartone, che tra poco tornerà li per essere incorniciato.
una fase intermedia della lavorazione |
dettaglio del cielo |
dettaglio dell'acqua |
Vi aspetto!