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domenica 23 febbraio 2020

Mostra Premio Naturarte all'Orto Botanico


Alle 11,30 di venerdì 28 febbraio, sarò presente alla premiazione e inaugurazione dei lavori selezionati dalla giuria della Riserva Tevere-Farfa e della Regione Lazio, che hanno indetto e finanziato il concorso di illustrazione naturalistica "Agricoltura e Natura".
Un tema molto interessante, che noi naturalisti viviamo con meno pathos dell'agricoltore che, salvo rari casi di convivenza o reciproco vantaggio, vede come competitore ciò che è selvatico: erbe spontanee o insetti fitofagi, uccelli frugivori, roditori e cinghiali nelle coltivazioni, parassiti e predatori negli allevamenti.
Scegliere quindi una situazione "neutrale" è stata, come osservo nelle opere vincitrici in locandina, e come è avvenuto per ma, molto...naturale!
Le opere selezionate come meritevoli credo siano una trentina; tra questa c'è anche l'unica che sono riuscita a realizzare, date le difficoltà del trasloco e anche i problemi di accesso all'azienda agricola dove avrei voluto realizzare un "diario naturalistico".

Un podalirio che sugge il nettare dai fiori di allium, in un orto sul Lago di Bracciano; soggetto non facilissimo, ma immortalato da uno schizzo a matita sul taccuino che ha poi dato vita all'acquerello finale.

 Mostro qui la sequenza, per chi potrebbe aver interesse a vedere la tecnica: ho usato il fluido mascherante per la farfalla e i fiori, lavorando molto bagnato per evitare dettagli troppo rigidi.


il liquido mascherante di colore giallino protegge le aree destinate a restare bianche.




il definitivo

dettaglio del Papilio podalirius su testa di aglio.
L'orto è cresciuto con amore e dedizione da Jean Marie e Isabella, dell'Associazione Lagoambiente nel Parco Regionale Bracciano-Martignano, che per tanti anni è stata il nostro porto di pace.

sabato 8 febbraio 2020

Studi di gufo comune, gru e nitticora al Delta del Po


GUFO COMUNE
A gennaio sono andata , grazie all'invito di Elisabetta Mitrovic, a Comacchio per disegnare gufi comuni in un roost (posatoio comune) sito su due pini nel giardino dell'asilo di Ostellato.
Sono anni che Angela Bellini ed altri volontari operano per cambiare, nella cittadinanza, i timori che i gufi possano avere un impatto in qualche modo negativo.

Vedi il video https://www.youtube.com/watch?v=sSTNE65oj1A&feature=youtu.be&fbclid=IwAR39Ubqqx5dsEHvwULWArCMDjdwGKxhfRDX-zRGvzHjZPjs3kLPHsRGp98I

 Pulire il giardino dalle borre, e organizzare giornate "del gufo": in questo caso, con la presenza di artisti naturalisti del calibro di Federico Gemma, e la grande esperienza didattica e divulgativa di Betta, che ha incantato i bambini, accorsi nonostante il tempo bigio e piovigginoso, molto umido, tipico delle Valli.
Ho fatto la mia parte, con la comodità di stare vicinissima ai gufi , quasi immobili. Ce n'erano una quarantina, ma molti nascosti tra gli aghi dei pini.

Avevo portato solo carta giallina, color gufo, pastelli e pennello a china.Quest'ultimo lo amo per la sua sensibilità, ma non è waterproof, come hanno decretato le gocce di pioggia!
GRU
Naturalmente, in tre giorni abbiamo pattugliato le fredde lande agricole. Le gru stanno aumentando di anno in anno, svernando qui e nutrendosi avidamente , protette dalle brume e dal silenzio. Sono molto guardinghe, impossibile avvicinarsi. Da qui, la scarsa qualità dei miei schizzi; oltretutto disegno in rapporto 1/1, se vedo piccolo, disegno tal quale.
Guido ne ha contate 780 solo in questo gruppo; la sera , nastri chilometrici di ali si snodano verso il riparo delle acque protette dal canneto.

NITTICORE
Angela ci ha mostrato Le Vallette, e gentilmente lasciato la chiave della sbarra per poterci fermare a disegnare. La strada del Parco si snoda tra lame d'acqua immobile, con pochissimi segni di vita; svassi, cormorani, ardeidi, gallinelle d'acqua (più che altro queste sui prati).
Presso il Centro Visite però un grande salice ospitava diverse nitticore in abito nuziale, con le penne bianche sulla nuca. Semidormienti ma vigili, ruotavano la testa percependo rumori come il passare di joggers. La loro massa era in evidenza, ma i rami davanti ne impedivano una visuale nitida. Col cannocchiale si riesce a mettere a fuoco il soggetto, mediamente lontano, evitando troppi disturbi intermedi.
Vorrei completare questi lavori ma non ho fatto fotografie, troppo presa dal disegnare questi bellissimi ardeidi notturni.
In ultimo, Comacchio a gennaio è come in letargo, silente e vuota di turisti, con un fascino riservato e antico.