condivisione

Le immagini qui contenute sono frutto del mio lavoro. Se volete condividerle o per uso privato, usatele liberamente; per la pubblicazione, invece, scrivetemi. Grazie della correttezza!

Sharing one's own creations on the web assumes fair play on the other side. If you wish to use the images for private use, feel free to do so; for publication, please contact the author! Thank you!

mercoledì 12 dicembre 2012

ritorno da Te Aotearoa-1

Arthus Pass, Isola del Sud

otaria al parcheggio di Kaikoura

Kea ad Arthur Pass

Pohutukawa, Christmas tree

Punakaiki pancake rocks

Il Kiwi alla night house dello zoo di Auckland
Te Aotearoa- la terra della grande nuvola bianca- è il nome dato dai primi scopritori polinesiani alla Nuova Zelanda. E la grande nuvola, bianca o grigia, ci ha accompagnato per buona parte del viaggio, in una primavera dai bruschi cambiamenti climatici- ma lo sapevamo- con piogge, sole (poco e ardente) venti antartici, e anche una grandinata.
Che dire? Il nostro viaggio fisico nel mito è concluso, ma la mente continua ad elaborare l'interessantissima realtà di quella terra isolata, ai nostri antipodi, tra contrasti culturali e naturali che lasciano molto da pensare.
Sbarcare ad Auckland, e sentire per primo il canto del merlo e del passero, é sconcertante. A questo non eravamo preparati, come non eravamo pronti a constatare che l'allevamento intensivo ha preteso il sacrificio di buona parte della straordinaria flora endemica, e della fauna connessa.
I Parchi nazionali lottano strenuamente per contenere i "pests", specie introdotte con totale incoscienza dai coloni e che stanno mettendo a rischio alberi secolari e specie endemiche.
Questa terra senza predatori, a parte la gigantesca aquila che predava i moa, estinta insieme ad essi in epoca  Maori (i quali sono sbarcati tra 800 e 1000 anni fa, appena) doveva essere un vero Eden, pieno di uccelli di cui molti inabili al volo, nutriti dai frutti degli alberi e dagli insetti.
Cook, che vi sbarcò nell'800, dovette gettare l'ancora al largo, per poter dormire, tanto intenso era il canto degli uccelli.
Introducendo ratti, gatti, cani,furetti, donnole, opossum, si è scritta la condanna per tante specie uniche al mondo. La metà non c'è più, grazie anche all'avidità europea per le novità "scientifiche" che ha portato nei musei tanti animali uccisi nel loro ambiente. E al disboscamento intensivo per trarre legname e pascoli dalla "Nuova terra del mare"...
La lotta é anche contro i pini della California ed altre piante alloctone, che inquinano la biodiversità originaria.
Questo sforzo nazionale va di pari passo con la trasformazione delle isole, "ripulite" dai predatori, in nurseries per far tornare a numeri sostenibili le specie più minacciate. La storia del recupero del New Zealand robin, da 5 esemplari superstiti agli attuali centinaia,fa ben sperare.

Il nostro viaggio si è concluso appena una settimana fa ma un incidente, per  fortuna non grave, a Fabio non mi permette di trovare il tempo di selezionare le immagini per il blog, per il momento. A tra un po', per i più curiosi un pugno di foto a caso...o quasi.

martedì 6 novembre 2012

Si va agli antipodi! Going down under!



tui e waratah- acquerello

Si parte! dopo lunga preparazione e stressanti problemi dell'ultimo momento, con la nostra cagnolina operata d'urgenza il 1 novembre per blocco intestinale, ma per fortuna già in ripresa...andiamo a coronare il nostro sogno di visitare la Nuova Zelanda e riabbracciare la mia "sorella maggiore" Nina, che non vedo da 31 anni. Festeggiamo, io e Fabio, i nostri 50 anni- lui Scorpione , io Sagittario - e saremo sempre in movimento tranne due pause un po' più lunghe . Non prometto post "in progress" sul blog, nè aggiornamenti su FB, ma chissà. Pioggia permettendo, disegneremo e faremo foto, più possibile. Augurateci buon viaggio e sole...rientriamo il 4 dicembre.

We're leaving at last! After a long preparation and stressing last minute problems, with our dog operated in emergency but now thankfully recovered...we're going to make our dream of visiting New Zealand come true. I'm longing to hug my "elder sister" Nina, wom I haven't seen for 31 years, and we'll celebrate, Fabio and I, our turning 50- he's Scorpio, I'm Sagittarius- at the other side  of the Planet. We'll be moving all the time except for a couple of longer stays, so I can't promise updates on the blog or Facebook but who knows...
If the weatther is good, we'll draw and paint and take pictures as much as possible. Wish us bon voyage and sun, please! We'll be back on Dec. 4th. 

mercoledì 31 ottobre 2012

Quando finisce una mostra- When an exhibition ends

Un senso di compiutezza, di ritorno a casa mi ha accolta smontando Flore's flora.
Contenta del finissage, che ha visto un'ampia partecipazione (l'offerta last minute funziona sempre!) e contenta della mostra, armoniosa e varia, un omaggio alla bellezza nascosta in un prato d'inverno, nelle scaglie di una pigna, nelle samare del tiglio, e che spetta a noi artisti raccontare.
E poi c'è la grande vera soddisfazione, raccontata nel libro delle firme dai circa 100 visitatori,  forse di più perchè molti non lasciano una traccia: aver dato a molte persone l'occasione di una sorpresa, di una piccola scoperta; aver condiviso le mie piccole gioie estetiche e spirituali (la natura ha un'anima, io credo) dentro la natura di una città frettolosa ma dove crescono ancora le erbe, cadono i semi, le cortecce raccontano gli anni di un albero, le stagioni colorano le foglie...Senza retorica, lasciandomi guidare da incontri casuali durante le mie passeggiate quotidiane con Amélie.
Grazie a tutti coloro che hanno voluto trovare il momento per passare, guardare e lasciare un messaggio. Dovremmo sempre firmare il libro dei visitatori, perchè gli artisti vivono anche di questo, si nutrono del riscontro, si rafforzano condividendo.


A sense of accomplishment  greeted me when I was dismantling Flore's Flora.
I'm happy with the finissage, that saw plenty of visitors (last minute offers always work!) and happy with the exhibition,  harmonious and varied,a tribute to the beauty concealed in the bark of a tree, in the scales of a pine-cone or in a tuft of grass in winter. Beauty that is our artist's task to reveal.
And then there is the consistent satisfaction gathered from the comments of visitors, probably around 100 (many don't sign the book): they reveal that my work was a surprise, a pleasure and sometimes an emotion; I shared my aesthetic and spiritual joys (nature has a spirit, I believe) of details of nature grown in a hurried city where trees still shed seeds, seasons turn the colours, herbs make their way through  pavements...
Themes that were casually brought to my eyes during my daily walks with Amélie.
Thanks to all who came and visited, and left a trace of their presence.
We should always sign a visitor's book, since artists gain strenght from recognition, are nurtured by approval, grow through sharing.

domenica 21 ottobre 2012

prorogata Flore's flora

La mostra è stata prorogata fino a domenica 28 ottobre!!! Flore's flora, Cinema Farnese, Campo dei fiori 56. Aspetto i ritardatari...

giovedì 11 ottobre 2012

Articolo su di me - e La gioia

http://www.goleminformazione.it/articoli/concetta-flore-arte-naturalistica.html

Questo è un racconto personale di me come artista ma anche della mia vita senza una mano; lo devo a Riccardo Rossi, un giornalista che si é interessato prima alla mia arte e poi alla mia storia. Forse completa un'immagine di me stessa che è sempre stata parziale, perché non è facile esporre un handicap, é più facile fingere che non ci sia.
Riccardo ha aperto una pagina Facebook di sole buone notizie, vi invito a visitarla per tirarvi su: Giornale la Gioia

giovedì 27 settembre 2012

Flore's flora-meditazioni sul regno vegetale


Tengo molto a questa mostra, per la quale sto lavorando da tempo.
Ci tengo perché è in uno spazio pubblico, di passaggio, dove i miei acquerelli saranno visti anche da persone a me sconosciute. Perché amo curiosare, scoprire,e talvolta raccogliere - da terra, letteralmente- piccoli tesori che rimarrebbero sotto i nostri piedi nella fretta del camminare, dell'andare altrove. Tesori caduti dagli alberi, cresciuti in una crepa, sbocciati dietro un muro o mimetizzati tra altre cose.
Ho messo in fila questi tesori, li ho dipinti come mi suggerivano loro, e li offro agli sguardi di chi passerà, per ricordare che in fondo, la bellezza è un po' ovunque. Basta guardare bene.
Un giglio di San Giovanni, dipinto dallo stadio di bocciolo alla sfioritura, nelle Alpi.
Foto dell'inaugurazione- pictures from the vernissage.




...e grazie a tutti voi che siete venuti o verrete a vedere la mostra...

I am keen about this exhibition, since it is held in a Cinema, in the center of Rome; a place were the public will meet my pictures unexpectedly. 
As unexpectedly as I have met these small treasures of nature's vegetable kingdom, I've picked them up or brought back their image, and let them suggest the way to paint them. They were fallen from a tree, or born in a crack of a wall; small, everyday jewels that our rushed life overlooks.
I am offering them to passers-by, hoping that they will realize that beauty is everywhere- provided you look around .
And thanks to all who have been or will be visiting the exhibition.

martedì 25 settembre 2012

Da Birdland

foto di Marco De Silvi








E' stata un'esperienza molto positiva. Sono molto contenta e la sede non poteva essere più indicata: un pubblico attento e sensibile, che ha ammirato le opere e le ha osservate con attenzione (non sempre le due cose vanno insieme...).Grazie alla LIPU per l'ospitalità e per l'encomiabile attività che svolge al Centro Habitat Mediterraneo di Ostia Lido.

I't's been a very satisfactory experience; I'm very happy and the site couldn't have been chosen better. The public was numerous, attentive and felt for the theme, as well as observing my works closely. Thanks to LIPU (the Italian League for the Protection of Birds) for hosting the exhibition and for the magnificent conservation work that it brings forth.