Un po' di emozione nel rivedere, dopo tanti anni, tirati fuori da una vecchia cartellina, i lavori eseguiti al primo anno di Accademia per un mio progetto poetico. Avevo scritto un poemetto breve, sulla Luna che cerca la madre; la cerca sulla Terra, sotto terra, in mare, in città, ma alla fine assiste al sorgere del Sole, e capisce che è suo padre. Non ho più il testo, e le immagini ora mi paiono così ingenue...all'epoca le vedevo come dei capolavori. Mi ispiravano Klee, Chagall e Hunterwasser, e la tecnica era una base a tempera e poi pastelli di vario tipo.
Ma quello di cui ho nostalgia è la creatività vulcanica che ha accompagnato i miei primi 25 anni e che, credo, sta ancora lì, sotto traccia, pronta a ripresentarsi in altre forme.
Ma quello di cui ho nostalgia è la creatività vulcanica che ha accompagnato i miei primi 25 anni e che, credo, sta ancora lì, sotto traccia, pronta a ripresentarsi in altre forme.
Non so se fosse così anche per te: io mi sentivo molto più libera di esprimermi, senza condizionamenti (reali o immaginari?) da parte di insegnanti, giurie, colleghi e amici . Creavo seguendo il mio istinto, i miei gusti, le mie passioni... ora sono molto più bloccata. Ad ogni lavoro, inevitabilmente, mi pongo la domanda: piacerà? E magari finisco per disegnare come NON sono io.
RispondiEliminaNon è... terribile?